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Il contesto

Le diverse quote di altitudine conferiscono al territorio specifiche peculiarità fisiche sotto il profilo orografico. Il territorio in cui è collocata la scuola si caratterizza per un tasso di disoccupazione basso rispetto all’area geografica del Sud. Il tasso di immigrazione è molto basso. Le amministrazioni comunali sono particolarmente attente alle esigenze e alle richieste della scuola; forniscono servizio mensa e quasi in tutti i plessi anche il trasporto. Nel territorio operano vari centri di promozione socio-culturale: gli oratori parrocchiali, le Pro loco, le associazioni sportive, le cooperative di volontariato.

Laurenzana, sede principale dell’Istituto “V. Alfieri”, località climatica montana, in bella e panoramica posizione sulla val Camastra a 850 metri di altitudine, è un piccolo gioiello d’arte, cultura e natura, incastonata fra le boscose montagne dell’Appennino Lucano che, nel suo territorio, raggiungono i 1.456 mt di altezza con il monte Caperrino. Il nucleo antico di origine medievale, è dominato dalla mole del Castello e dalla Chiesa Madre che sorgono su due speroni. Buona parte del contado comunale fa parte del Parco Nazionale dell’ “Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese”; fiore all’occhiello del parco è l’Abetina di Laurenzana. Fra le manifestazioni che si tengono nello scenario suggestivo del borgo di Laurenzana emergono la rievocazione storica “Il Brigante Taccone, Re di Calabria e Basilicata”; il “Carnevale Estivo”, con carri allegorici e maschere; il “Corteo Storico-Palio Carmelitano” sfilata medievale e torneo fra le quattro contrade del paese antico.

Anzi sorge a 1008 metri sul livello del mare. Per la sua altitudine è il terzo comune più alto della regione dopo Pietrapertosa e Marsicovetere. Sulla sommità del paese si può godere di una splendida vista sull’intera vallata e sul lago di Ponte Fontanelle, meglio nota come diga della Camastra: un lago incastonato nei boschi della montagna lucana, dove è possibile praticare la pesca di diverse specie dalle trote alle carpe ai persici reali. Abitato sin dall’età del ferro e poi dagli Enotri, dai Lucani e dai Romani, Anzi ha alle spalle una storia intensa e molto antica. Con i Greci il paese diviene noto per la produzione di ceramiche, come testimoniano i reperti archeologici rinvenuti nelle numerose campagne di scavo effettuate a partire dal 700 (l’ultima risale all’estate 2021) e conservati presso il museo archeologico di Napoli e in altri musei del mondo tra i quali il British Museum di Londra. In particolare si ricorda una lapide triangolare, la cui scritta ha dimostrato che il centro originariamente si chiamava “ANXIA” e che era una potente e ricchissima cittadina. Ad Anzi è stato realizzato il quarto più grande Presepe Poliscenico Stabile d’Europa. Sulla vetta del Monte Siri dal 2008 è in funzione il Planetario Osservatorio Astronomico, gestito dall’associazione di volontariato “Teerum Valgemon Aesai” sede di Anzi.

Calvello è un antico borgo che sorge nel cuore della regione e ricade nel Parco della Val d’Agri Lagonegrese. Il suo nome deriva dal latino “caro et vellus”, cioè carne e lana. I due elementi compaiono anche nello stemma della città. È il paese della ceramica, del tartufo, delle castagne e dei santuari. Primeggia per la produzione della ceramica, una tradizione molto antica, che rappresenta la base della produzione artigianale del paese. Con le sue case in pietra e i suoi vicoli raggiungibili solo a piedi, conserva un fascino ed un’ atmosfera particolari.

Pietrapertosa è posto all’altitudine media di 1088 metri sul livello del mare; è il comune più alto della regione. Il suo territorio comunale, insieme ai territori dei paesi limitrofi, forma il parco regionale di Gallipoli Cognato, Piccole Dolomiti Lucane. Fa parte del club “I borghi più belli d’Italia”. Il paese è costruito interamente sulla nuda roccia, quasi incastonato in essa, sfruttandone ogni più piccolo anfratto. Si snoda praticamente lungo l’unica strada principale, fino ai piedi dell’antico castello risalente all’epoca della dominazione romana. La zona più caratteristica di Pietrapertosa è il quartiere chiamato l’Arabata. Il suo nome trae origine dagli arabi che qui abitarono per quasi 50 anni. È situato nella parte sommitale del paese e la sua struttura è rimasta praticamente immutata nei decenni. Qui è ancora possibile vedere le piccole case contadine, tutte arroccate sulla roccia. Insieme alla piccole stradine e alle numerose scalette concorrono a formare un vero e proprio labirinto dove si alternano anche stalle e piccoli orti. Pietrapertosa è una delle due stazioni dove si effettua “II Volo dell’Angelo”.

Albano di Lucania, situato sulla cima del monte San Leonardo a 899 s.l.m, sembra quasi un angolo di mondo dimenticato e immerso nel silenzio. La sua posizione, su una delle vette che fanno parte delle “Dolomiti Lucane”, gli conferisce tuttavia un volto caratteristico, Nei dintorni di Albano si trovano i resti di due grandi mulini. Uno è ad acqua e uno è forse a vento. Dal 2006 Albano di Lucania può vantare uno spazio espositivo innovativo. Si tratta del Museo interattivo del gioco di strada e del giocattolo povero, una raccolta che comprende oltre 250 opere tra dipinti, sculture, grafiche, e una collezione etnografica di circa un centinaio di giocattoli della tradizione popolare provenienti dalla Basilicata e dalla Puglia. Nello spazio nel bosco sono stati costruiti sei percorsi avventura adatti a ogni età.

Brindisi montagna. Il paese incanta con il suo castello arroccato sulla vetta del colle, ma anche con rievocazioni storiche suggestive e prodotti gastronomici locali irresistibili. È noto per essere il set de La Storia bandita, spettacolo in cui vengono narrate le vicende del brigante Carmine Crocco e della sua banda nel periodo postumo all’Unità d’Italia. Ai piedi di Brindisi Montagna si trova un prezioso luogo naturale: è la Foresta della Grancia, grande area boschiva al cui interno sorge il primo Parco rurale e ambientale d’Italia. Ogni anno nel mese di ottobre, il centro storico di Brindisi Montagna si trasforma e porta indietro nel tempo. Ai piedi del castello, infatti, prendono vita Le Giornate Medievali, un evento in cui viene ricreata l’atmosfera medievale del Duecento, con sfilate di armigeri, dame e cavalieri, gruppi musicali, giostre, giochi e mercatini.

Castelmezzano è un borgo medievale caratterizzato da case in pietra arenaria, incastonate nella conca rocciosa, con scale ripide e faticose che si arrampicano su per il centro storico. Lo spettacolo più affascinante di Castelmezzano è quello offerto dallo scenario delle Dolomiti Lucane che gli fanno da sfondo. Nel tempo la pioggia e il vento hanno scavato in questa roccia arenaria sagome a cui la tradizione popolare ha dato nomi particolari, infatti, con particolari condizioni di luce e di ombre, assumono la forma di becco della civetta, di bocca di leone, di incudine e di aquila reale. L’arrivo nel piccolo borgo è alquanto inusuale perché vi si entra da una galleria scavata nella roccia dopo aver superato una spettacolare gola; all’uscita dalla galleria Castelmezzano appare come un piccolo presepe arroccato e protetto dalle Dolomiti Lucane. Castelmezzano è una delle due stazioni dove si effettua il Volo dell’Angelo.

Campomaggiore era considerato un luogo vivibile, pacifico e all’avanguardia per i suoi tempi, tanto da essere chiamato “città dell’utopia”, città ideale, basata su criteri innovativi per il tempo. A causa di una frana, il nucleo originario fu abbandonato nel 1885, costituendo una città fantasma. Oggi si cammina tra quello che resta di quel paese ideale, come il Palazzo Baronale, affacciato sui resti della Piazza dei Voti, e la chiesa della Madonna del Carmelo, oltre che le mura delle case e il Casino della Contessa. Il paese venne ricostruito nel sito attuale, circa 400 m più in alto, a 5 km dalle rovine del vecchio paese; i cittadini, fedeli alla vecchia architettura, hanno rispettato la pianta a scacchiera: al centro del paese ci sono ancora la chiesa e il palazzo comunale e gli abitanti sono ancora legati all’agricoltura del vino e degli ulivi. All’ingresso del paese si trova un’esposizione permanente di sculture, risultato del Simposio biennale di scultura.